venerdì 8 marzo 2019

OTTANTA

Ottanta...un traguardo che non è concesso a molti nella vita. Un arrivo importante, una candelina di quelle che non possono passare in sordina.Sei nato un  lontano giovedì di un anno particolarmente difficile per la storia dell'umanità intera. Hitler, occupando Praga,diede il via ad un crescendo di abomini. Anni bui, dolorosi, inspiegabili ed enigmatici. Anni pieni di violenza e sofferenze. Eppure...come sempre accade..una piccola luce riesce ad illuminare le tenebre. La nascita di un bambino rappresenta sempre un evento felice, un segnale di speranza, un'occasione di riscatto. Non so molto della tua infanzia, hai sempre parlato poco delle tue origini. ( fortunatamente abbiamo ancora il tempo di rimediare ) Però provo ad immaginarti piccolo tra le braccia della tua mamma. Chissà come eri da bambino. Probabilmente un tipetto curioso e indomabile; uno che non si lascia imprigionare negli schemi, forse anche poco amante delle regole e dei comandi. Quello che so per certo è che sei sempre stato un gran lavoratore. Non ti sei risparmiato. La fatica ed il sudore sono stati tuoi compagni nelle notti di lavoro impastando il pane o sulle strade consegnando i giornali. Nel corso della tua vita hai avuto anche il dono di diventare padre, nonno e marito. Sei stato per alcuni un amico prezioso e leale. Insomma, diciamo che hai compiuto un lungo tratto di strada. La vita ti ha riservato regali importanti e ti ha inflitto lezioni significative. Hai conosciuto la gioia di molti traguardi e l'amaro della sconfitta. Hai fatto esperienza del fallimento e della gioia più grande, della conquista e della perdita, del bene e del male. Ti auguro, in questo giorno così importante, di essere capace di prendere tra le mani tutti i tuoi giorni, di accarezzarli con benevolenza e ringraziarli per averti condotto fino a qui. Sii grato per ogni istante vissuto, per ogni sorriso ricevuto, per ogni pugno in faccia subito, per ogni lezione di vita appresa, nonostante le batoste prese. Tanti auguri nonno Mario per i tuoi meravigliosi 80 anni.

GRAZIE PER ESSERTI PRESA CURA DI ME

Sono una che va controcorrente...non mi piace seguire la massa, le regole imposte, la corrente del fiume, i sensi obbligati. Se vado in una direzione obbligatoria è perchè ho liberamente deciso di andarci. Altrimenti sono capace di scendere da sola dal treno della vita e proseguire a piedi, a zonzo, un po' vagabonda. Mi vesto come piace a me, bizzarra, a tratti trasandata, originale, vintage e alternativa...non riesco ad usare le scarpe col tacco per più di dieci minuti, e anche in quei minuti le utilizzo come un trampoliere alle prime armi... i miei capelli sono ogni taglio più corti...maschili, sbarazzini... ho, però, gli occhiali fucisa ed il rosa ed il lilla sono i miei colori preferiti. Non mi piacciono le scarpe, le trovo tutte banali, uguali, anonime...le guardo per ore e mi sembrano sempre identiche. Al contrario sono appassionata di stivali...li amo alla follia. Quando vedo un paio di stivali, per favore trattenetemi. Ne ho appena comprati alcuni ai mercatini dell'usato...uno fantastico beige pieno di fiorellini...l'altro nero di pelle con le strisce colorate. Quando cammino fanno quel rumore meraviglioso del legno che sbatte contro la pietra e mi sento sicura di me stessa. Qualche giorno fa, per puro caso sono capitata in un negozio di calzature: svendeva tutto per cessata attività. Ventuno euro per un meraviglioso paio di stivali di pelle, neri, un grosso teschio bianco contornato da cuoricini e una rosa rossa. Li pregusto già ora in attesa del giorno in cui li indosserò per mettermi in sella alla moto. Ah, la moto... l'aria che ti accarezza ogni piccola parte del corpo, la mente che vaga solitaria, accompagnata dal rumore della strada, dei suoni del motore e, quando sei fortunato, dal silenzio del paesaggio... le curve che ti cullano lungo la strada, il silenzio ed ancora il silenzio. Quando sei sulla moto non sei obbligato a parlare con chi hai davanti ... puoi permetterti di stare zitta senza offendere nessuno, senza sembrare asociale o scontrosa...tu,il vento, la strada e i tuoi pensieri.  Poi ci sono i libri...quelli che mi hanno tenuto compagnia nelle giornate della mia infanzia, quelli che mi hanno fatto sognare nell'adolescenza ed oltre...i libri seri ed impegnati che mi hanno aiutata a crescere e quelli buffi che mi fanno ridere nei giorni tristi...i libri che divoro avida e insaziabile e quelli che da tempo giacciono sul mio comodino, iniziati e ricominciati per l'ennesima volta, ma che non riesco a farmeli amici. Anche coi libri sono diversa. Difficilmente riesco a trattenerli con me. Li assaporo, li leggo, entro nelle pagine e nelle storie dei personaggi, divento parte della storia che raccontano, poi li lascio andare, verso nuovi lidi, in attesa di qualcuno che li legga dopo di me. E così ho sempre il comodino pieno di volumi presi in biblioteca e la libreria sempre più orfana, perchè qualche testo ha lasciato il nido. E che dire di quella voglia improvvisa, irrefrenabile di creare? Non importa cosa e non importa come... conta solo liberare la mente e muovere le mani. Ci pensano loro a dare vita a qualcosa di prezioso... ed ecco allora i miei pennelli... le vernici, i mobili carteggiati e riverniciati ...la sensazione di ridonare vita a qualcosa di vecchio, inutile: tutto può avere una seconda occasione. E la lana, i ferri e gli uncinetti... un filo anonimo che tra le mani si anima...da filo si trasforma in cappello, maglione, stola, scaldacollo, coperta... un filo solo intrecciato che rinasce e comincia una nuova avventura. La macchina fotografica, l'istante in cui immortali per sempre un ricordo; lo sguardo sul mondo che dietro al mirino diventa nuovo...l'attenzione alle piccole cose che solitamente ignori, che quando passi di corsa non vedi. Uno sguardo che a distanza di anni riporterà a galla quell'emozione che hai cercato di rendere immortale. Una fotografia che stupidamente dimentico sempre di stampare ed immancabilmente perdo, risucchiata dalla tecnologia che non perdona chi rinuncia a toccare con mano i propri ricordi impressi su carta e si accontenta di uno schermo incapace di parlarti quanto una stampa. Non riesco ad abituarmi alla monotonia di giorni tutti uguali e sebbene la mia vita sia abbastanza regolare, ogni giorno cambio qualcosa per rendere tutto diverso... inverto l'ordine in cui metto le cose in tavola, sposto gli oggetti, cambio la disposizione degli arredi. Solamente nelle relazioni sono incapace di fare grandi cambiamenti repentini... quando qualcuno mi entra nel cuore, difficilmente viene spodestato o cambiato con una nuova conquista.  Amo cucinare e mangiare. Sperimento sempre nuove ricette, adoro la cucina etnica ed assaggiare nuovi piatti. Mi piace prendermi cura di chi amo, attraverso la cucina. Amo la pizza, in tutte le sue varianti e i suoi condimenti, ma se mi siedo ad un tavolo in pizzeria ho bisogno di molto tempo per poter decidere quale sarà il mio bottino. Sono, in effetti, una inguaribile indecisa, ma quando riesco ad ascoltarmi e a prendermi ciò che merito, vado avanti come un treno. Sono testarda e cocciuta, che al positivo vuol dire essere tenace e guerriera. Sono questa  e ancora tanto altro... Non sono sempre stata così come sono oggi. Sono il frutto di un grande lavoro personale, di cadute e ricadute,  di sconfitte e vittorie, di fallimenti e traguardi conquistati con il sudore.

Alla bambina che sono stata , a colei che oggi sono ed alla donna che domani sarò: grazie per esserti presa cura di me.