38 anni ...
38 anni e continuo imperterrita a chiamarti "la mia sorellina"
nonostante tu sia più alta di me,
nonostante tu tenga per mano una piccola donna che a settembre varcherà la soglia della scuola primaria.
La mamma dice che quando stavi arrivando tu, a tutti i costi desideravo chiamarti Paula...
Ha dovuto inventarsi la scusa che i bambini nascono già con il nome perchè io accettassi Laura, come nome di Battesimo, secondo il volere suo e di papà.
Ovviamente non è difficile credere che io abbia abboccato alla grande e dato per scontato che davvero i bambini venissero al mondo nome-muniti.
Già perchè nonostante tu sia più piccola di me, per qualche ragione che mi è ancora oscura, tu per me sei sempre stata un baluardo di sicurezza, ed io più fragile ed ingenua di te, necessitavo spesso del tuo supporto e della tua presenza.
Ricordo poche cose della nostra infanzia, purtroppo... ma non posso dimenticare le mille volte in cui ti svegliavo la notte perchè tu mi accompagnassi in bagno, i "ti pregoooooo vieni con me a prendere il pane ", perchè avevo paura ad attraversare la nostra stradina allora buia e poco sicura.
Ricordo quando ti mettevi in mezzo tra me i bambini che mi prendevano in giro. Mi hai sempre difesa e sempre mi sei stata accanto.
Eppure oltre questi pochi flash in cui percepisco nel rimembrarli una sensazione profonda di essere stata amata e protetta, ho pochi ricordi di noi , delle nostre confidenze o segreti.
Ricordo i pomeriggi passati a giocare con la palla al muro " C'erano dieci fratelli, tutti gemelli, tranne uno di nome Bruno"
Le infinite partite di tennis, nelle quali il nostro unico e degno avversario era la parete dell'atrio del palazzo.
Le chiacchierate in giro per strada fingendo di parlare una lingua straniera, l'alfabeto farfallino, le favole di Gianni Rodari lette e rilette ridendo a crepapelle.
I salti alla corda.. "mela, arancia, limone, fragola, lampone..." durante le quali ovviamente io inciampavo dopo il primo, massimo secondo salto.
Gli spettacoli che improvvisavamo sulle note di "Arriva Cristina, e adesso lo sai..." sognando
( almeno io ) di sposare Satomi o Mirko dei Bee Hive.
Le domeniche mattina passando di casa in casa al Pascolo a portare il Giornalino e Famiglia Cristiana. L'offertina che chiedevamo ai vicini di casa dopo gli spettacoli ed i balletti,che avevamo il coraggio di presentare senza vergogna ( a dire il vero solo durante l'unica vacanza in montagna ad Oltre il Colle)
Poi il nulla...
Non ho più ricordi di te e di me alle scuole medie, alle superiori...
Qualche piccolo frammento legato ai gruppi di preghiera, ma nulla di più.
La mia vita si è racchiusa in se stessa, nella costante ricerca di riempire un'assenza che mi faceva male e guarire ferite che non riconoscevo e non sapevo di avere nonostante provassi dolore.
Ti ho seguita, da lontano, ammirando con orgoglio i tuoi successi scolastici, la tua crescita professionale e lavorativa. Ma mi spiace che nel momento di maggior bisogno, quando la tua vita stava rotolando poco felicemente, allora forse inconsapevolmente, verso il tuo futuro più bello, io non c'ero.
Ero troppo ripiegata sulle mie fatiche, nella mia guerra personale per diventare la donna che sono oggi... ma ti ho lasciata sola.
E per questo ti chiedo di perdonarmi.
So che te la sei cavata egregiamente e sono fiera della persona meravigliosa che sei!
Conserva sempre il tuo grande equilibrio e la tua pacatezza e saggezza.
Non smettere mai di inseguire le tue passioni ed i tuoi sogni, perchè sono questi che ci rendono vivi.
E per quanto puoi, quando vorrai, prova per una volta nella nostra storia di sorelle ad essere tu quella che mi chiede di accompagnarti nel buio, di attraversare una strada che ti fa paura. Sono sempre stata fragile, lo so, ma ora ho le spalle più larghe e se lo vorrai, in qualche tratto difficile di cammino potrei essere io a darti sostegno, come tu lo hai sempre dato a me. Ti voglio bene piccola grande "Paula" e sono felice che tu sia parte della mia vita...per sempre <3