"Fare amicizia è semplice; è mantenerla a lungo che diventa più complicato"
Anna Marie D'Alò
Massimo, Gianluca, Luca, Dario e Michele.
5 amici come pochi nella mia vita mi è capitato di incontrare.
Quando Michele mi parlava dei suoi amici, all'inizio della nostra relazione, non riuscivo a comprendere il perchè, sebbene li considerasse parte importante della sua vita, li teneva sempre lontani da me. Evitava come la peste qualsiasi occasione di possibile incontro, fuggiva ogni rischio di fortuiti e non programmati contatti tra me ed il suo intoccabile ed inavvicinabile mondo. Ne ero quasi spaventata, come se a legarli esistesse un segreto inconfessabile e terribile. Penso di aver fantasticato su ogni sorta di possibile complotto, dramma o giallo ignoto ogni qualvolta alla mia richiesta di poter avvicinare questi esseri quasi innominabili mi veniva seccamente risposto: "Gli amici sono miei e decido io quando presentarteli!". Ammetto che inizialmente ero davvero infastidita da questo categorico divieto di avvicinarmi ad una parte importante del suo passato e presente. Pian piano però ho cominciato a fidarmi di Michele e con la fiducia è cresciuta la capacità di attesa e soprattutto sono diminuiti i miei ragionamenti arcani e le trame occulte che avevano abitato i miei pensieri.
Poi, un giorno, all'improvviso, l'inaspettata proposta a prender parte alla grigliata di Pasquetta. Non una cena in una giornata qualunque...no...LA GRIGLIATA...il SIMPOSIO ANNUALE per eccellenza.
L'avermi tenuta distante da loro per un anno e mezzo non aveva fatto altro che accrescere la mia paura di non essere adeguata, alimentato pensieri tipo "se non mi presenta vuol dire che non sono la ragazza giusta", "probabilmente ha paura che io possa fargli fare brutta figura " , " si vergogna di me e di come sono", "non mi crede sufficientemente simpatica"... e via dicendo.
Poi, il grande giorno... ed all'istante capii... mi aveva custodita dalla loro amicizia.
Non perchè siano dei ragazzi pericolosi o perchè la loro presenza avrebbe potuto nuocermi. Mi aveva protetto dalla loro complicità che,se non fossi stata intimamente legata a lui, mi avrebbe spaventata ed esclusa. Credo che coloro che non hanno mai incontrato i fantastici cinque, non possano lontanamente immaginare la forza di quest'amicizia che dura dai tempi delle scuole medie.
Trovarsi in mezzo ad una loro conversazione significa immancabilmente esserne tagliati fuori. Parlano un linguaggio criptato, si capiscono a suon di versi e smorfie, hanno un codice che solo loro conoscono. Eppure , esserne tagliati fuori, non significa esserne esclusi. Perchè hanno la capacità di farti sentire per un attimo parte del loro mondo, anche se non ti è concesso entrarci in profondità.
Quando li osservi dalla porta della cucina, tutti e cinque raccolti attorno alla griglia col loro bicchiere di vino in mano, non puoi fare a meno di vedere i loro sguardi incrociarsi e parlare senza bisogno di troppe parole, le bocche aprirsi prima a sorrisi appena accennati e poi a contorcersi in risate sguaiate e contagiose. Se li ascolti, senza intrometterti nei loro discorsi, ti accorgi, pasquetta dopo pasquetta che le loro parole tornano sempre ai tempi leggendari della loro adolescenza, alle avventure che hanno condiviso, alle cazzate combinate da ragazzi. Ma non sono solo ricordi del tempo che fu...sono fili intrecciati di una lunga corda che li tiene uniti ancora oggi. Anno dopo anno sono riusciti a mantenere viva la loro amicizia, o meglio, l'hanno fatta crescere ed evolvere. E questa non è solo fortuna. Hanno saputo rispettare i tempi di maturazione di ciascuno di loro, condiviso le sconfitte e le gioie, si sono tenuti accanto anche nei momenti più brutti. Hanno condiviso bevute memorabili, si sono sostenuti nelle notti insonni quando faticavano a reggersi sulle loro gambe, a turno sono stati l'uno per l'altro l'abbraccio consolatore, la ramanzina materna, la spalla su cui piangere, la mano tesa, il salvagente nella tempesta, il giullare nei giorni tristi, il complice fidato, l'orecchio teso ad ascoltare, la leggerezza nei giorni pesanti, il barista col boccale di birra pronto, lo psicologo nelle pene d'amore, il compagno di squadra, la tomba dei segreti, in una sola parola : AMICI.