martedì 4 giugno 2019

GENITORI FELICI...FIGLI FELICI

"Per te è facile...lo hai scelto tu"
"Tu sei contentissima, non te ne frega nulla di come ci sentiamo noi"
"Certo, ti dobbiamo seguire come cagnolini ....facile per te ...sei tu che vuoi andare via da qui "
Queste sono solo alcune delle frasi che ultimamente, ad intervalli abbastanza regolari mi vengono rivolte dai miei figli. E queste forse sono anche le parole più gentili che mi urlano contro.
Ammetto, che ogni volta che mi lanciano queste comprensibilissime lance affilate, io non so che cosa rispondere. Mi blocco con le parole che a malapena riescono a uscire dalla bocca; si impiantano ad un passo dalle labbra e si spengono mentre cerco  di soffocare le mie lacrime e la mia fatica. E così, nell'impegnativo tentativo di rimanere serena, ecco che, dopo avere cercato di spiegare serenamente tutte le ragioni che ci hanno portato a prendere questa decisione,  esplodo. Non sono in grado di mantenere il controllo e mi arrabbio...o meglio dico le cose in maniera sgarbata, aggressiva. 
"Nessuno vi obbliga a seguirmi... se volete potete decidere di rimanere qui con papà " sono le parole che spesso pronuncio per chiudere queste diatribe che mi stanno sfinendo.
Perchè è vero... loro sono i miei figli e non hanno potere decisionale in questo momento e per questa situazione, ma è anche vero che non ho deciso di cambiare città, scuole, lavoro, per un capriccio.
Ho pensato a lungo a tutti i possibili problemi che una scelta di questo tipo avrebbe comportato. Ho messo in conto la loro fatica di salutare gli amici, di allontanarsi da una vita che è sempre stata qui, fin dalla loro nascita. Ma sono certa che presto staremo bene, che a breve la nostra vita prenderà il fiato e ricomincerà a respirare regolarmente, serenamente.
Eppure, ogni volta che li guardo mi sento colpevole. Rea di allontanarli dal loro nido, di strapparli dalle loro amicizie, di obbligarli a seguire il mio percorso. So che non devo farmi schiacciare dai sensi di colpa che lavorano ai fianchi giorno e notte cercando di convincermi a tornare sui miei passi. Molte volte ho pensato che forse dovevo mettere da parte il mio desiderio di condividere la mia vita con Michele, per loro. Che una madre ha il dovere di sacrificarsi per i propri figli. O per lo meno, questo è quello che ho sempre creduto fosse la strada giusta per essere una buona madre.
Poi, ad un certo punto , ho capito che non esistono buone o cattive madri.... ci sono solamente donne, che hanno messo al mondo dei figli. E sono e rimangono prima di tutto...donne. I figli a breve prenderanno la loro strada e mi ritroverei qui, a rimpiangere una vita che desideravo vivere, senza loro tre accanto perchè giustamente impegnati a costruirsi il loro futuro. 
Per questo ho deciso che i miei figli meritano una mamma felice, una mamma realizzata. E poichè sono certa, di aver preso in considerazione questo trasferimento anche come un'opportunità migliore per il loro futuro, io mi prendo la responsabilità di inseguire la mia strada, portando loro con me. 
E in tutto questo marasma di emozioni, di paure, di ansie, di interrogativi, in questo momento si aggiunge la fatica che leggo stampata negli occhi del loro papà ogni volta che lo incrocio.
Carissimo Gian, 
ultimamente, dopo anni in cui credo entrambi ci siamo odiati, abbiamo sfogato tutta la nostra rabbia, il dolore e la delusione per la fine del nostro matrimonio , le litigate prima e dopo la separazione, l'incompatibilità profonda di scelte e di modi di vedere la vita, ecco , oggi, dopo molto tempo, riusciamo a sederci a mangiare allo stesso tavolo, parliamo senza alzare la voce, e per questo sono felice. Ma in queste ultime volte in cui ci siamo visti, io non riesco ad affrontare a cuor leggero il discorso del nostro trasferimento, Perchè so che stai soffrendo, sono consapevole che veder partire i ragazzi, anche se a un'ora di strada da qui, è per  te motivo di dolore.
Prima di tutto, però, sono grata che tu  abbia compreso e non abbia fatto nulla per ostacolare la mia decisione.
Sono grata che nonostante la tua fatica, li incoraggi a vedere il positivo.
Lo sai, e mai devi dimenticarlo che sei tu il loro papà e che loro questo lo sanno benissimo.
La porta di casa nostra sarà sempre aperta e quando vorrai, anche solo venirli a trovare sarai sempre il benvenuto.
Non lasciarti intimorire dalla strada, la faccio da ormai 4 anni ogni settimana e non è un ostacolo insormontabile.
Abbi sempre la voglia di parlare con loro, di ascoltarli anche se ora che stanno crescendo, sembra non ci vogliano più tra i piedi.
Sono certa  che allontanarsi fisicamente non vorrà dire allontanarsi col cuore.
Se vorranno trascorrere del tempo con te sappi che non li ostacolerò,  non l'ho mai fatto e non lo farò certo ora.
Sono sicura che troveremo soluzioni per rendere tutto meno pesante, meno difficile. 
Ma soprattutto, promettici che cercherai in tutti i modi di pensare a stare bene, a trovare di nuovo serenità, per te stesso, perchè come meritano una mamma felice, meritano anche di avere un papà felice.
Ci siamo fatti tanto male  durante la nostra vita assieme, ma abbiamo tre gioielli preziosi che meritano davvero di vederci felici, per poter imparare anche loro ad inseguire senza mai fermarsi i loro sogni e la loro felicità.

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