Questa mattina ci svegliamo belli riposati, pronti a visitare Gubbio.
attraverso il bosco ( caricamento da cellulare) |
Il nostro bottino |
Moltissimi studi scientifici parlano del rapporto che intercorre tra gusto ed olfatto ed i ricordi del passato. Così come sono moltissimi i poeti e gli scrittori che ci parlano dei ricordi legati ad un profumo. Primo tra tutti, Michel Proust che nel suo celebre testo "Alla ricerca del tempo perduto " ad un certo punto parla proprio dei ricordi legati ai sapori ed agli odori. Quando assaggia “quei dolci corti e paffuti, chiamati Petites Madeleines, che sembrano modellati nella valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo",intinti nel the, prova un piacere delizioso di cui ignora però la natura. Si interroga, allora, su come sia possibile che un semplice dolcetto possa portare a percepire come “indifferenti le vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevità, allo stesso modo in cui agisce l’amore, colmandomi di un’essenza preziosa: o meglio questa essenza non era in me, era me stesso. Avevo cessato di sentirmi mediocre, contingente, mortale“. Non riesce a comprendere il motivo di questa sensazione di gioia che lo invade, tenta di allontanare il pensiero, teso però a rincorrere quel ricordo che gli sfugge ed ecco allora che il ricordo si rivela “Quel sapore era lo stesso del pezzetto di madeleine che, la domenica mattina, a Combray […], quando andavo a darle il buongiorno nella sua camera, la zia Léonie mi offriva, dopo averlo immerso nel suo infuso di tè o di tiglio“.
Ci sono solo tre profumi in grado di evocare prepotentemente il ricordo di mio padre: l'essenza del bosco, il tiglio e le more. Ed oggi, senza che io lo cerchi, mentre la moto ci porta a Gubbio e sono sola coi miei pensieri, lui riappare col suo sorriso, la sua voce profonda ed il suo sguardo severo.
GUBBIO
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scorcio di Gubbio by me |
Non so per quale ragione immaginavo Gubbio come un piccolo paesino arroccato su un colle, popolato solo da capre e pastori. Rimango pertanto colpita dalla bellezza di questo borgo, realmente appollaiato sul Monte Ingino, ma per nulla abitato da ovini. Entro subito in empatia con questa cittadina che mi trasmette immediatamente pace e calore. Scopro solo più tardi, mentre sfogliamo i nostri manuali turistici, che Gubbio, secondo tradizione, è definita la "città dei matti", non nel senso psichiatrico del termine, fortunatamente. Matto è colui che sogna, un inguaribile idealista, colui che vive lasciandosi permeare dalla passione. Credo molto al detto "chi si somiglia, si piglia" e suppongo abbia origine qui la mia naturale simpatia per questa cittadella.
Mentre Michele si concentra sulla parte artistica e architettonica, la mia mente è focalizzata solo su un obiettivo: oggi voglio prendere la patente da matto!
Si tratta di un documento ufficiale eugubino, la cui origine risale al 1880. Secondo un manoscritto in cui viene menzionata questa patente, coloro che riuscivano a dimostrare di aver partecipato per tre volte consecutive alla Festa dei Ceri ricevevano un'onorificenza ufficiale dalla città di Gubbio. Negli anni, questa tradizione è mutata: chi vuol ricevere la patente da matto deve fare tre giri attorno alla fontana del Bargello posta in una delle piazze principali del borgo. La vera ed originale usanza, prevede che sia un abitante di Gubbio a versare per il matto una somma di denaro direttamente ad una associazione che rilascerà l'autentico documento, dopo che questi ha compiuto il rito dei tre giri lasciandosi battezzare. Molti testi, oggi, invitano a percorrere per tre volte la circonferenza della fontana e imitare il gesto di battezzarsi con l'acqua.
Passo quindi la giornata alla ricerca della piazza, mentre diligentemente partecipo alla visita di alcuni monumenti interessanti di questo borgo.
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foto da internet |
Lasciamo la piazza e ci incamminiamo per le strade di Gubbio alla ricerca di qualche insospettabile gioiello. Troviamo questa piccola chicca: la chiesa di San Giovanni Battista
http://www.gubbio.name/chiese_san_giovanni_it.html
Ci spostiamo poi verso il Duomo di cui vi lascio i riferimenti e la storia :
http://www.comune.gubbio.pg.it/turismo/duomo
http://www.gubbio.name/cattedrale_it.html
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Michele |
Riprendiamo la nostra passeggiata tra le vie eugubine ed ecco finalmente la fontana del Bargello. Mi appresto con molta timidezza ad iniziare il rito per diventare ufficialmente matta. Il pensiero che non mi conosce nessuno mi da' coraggio e inizio a girare attorno alla fontana. E' una cosa stupida, lo so, ma per me è un passo verso la libertà...libertà dai giudizi degli altri, di quello che può pensare la gente. Ma soprattutto libertà dalle mie catene personali. Non so se sono in grado di spiegare quello che mi accade, ma voglio provarci. A volte, in realtà quasi sempre, mi sento come un uccellino in gabbia che non riesce a volare. La gabbia però non è esterna: sono le ali stesse del volatile che si incatenano da sole. Avete mai provato a trovarvi in una sala con tanta musica, chiudere gli occhi, sentire il vostro cuore che danza, immaginare nella vostra testa tutti i passi di quella coreografia, ma non riuscire a muovere un muscolo perché pesa troppo? Questo mi accade in molte situazioni...sento il mio corpo pesante come il piombo e questo mi impedisce di essere leggiadra, agile, disinvolta. Dentro, il fuoco arde, ma fuori sono immobilizzata da una zavorra che esiste solo nella mia testa.
Per questo il mio girare attorno ad una fontana, mentre altri turisti passano e guardano incuriositi, è un gesto terapeutico. Nel frattempo Michele mi scatta qualche fotografia che documenta il rito e mi battezzo "Matta per sempre", augurando a me stessa che la libertà di vivere le mie passioni ed i miei sogni non mi abbandoni mai.
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Rito della patente del matto by Michele |
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la briscola in piazza by Michele |
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briscola by Michele |
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teatro romano by me |
La matta ed il saggio si avviano ora verso il Teatro romano, i cui resti ben conservati lo rendono ancora oggi la cornice perfetta per spettacoli teatrali durante la stagione estiva. Qualche foto di rito e prendiamo la moto per tornare ad Assisi. Questa sera ci aspetta lo spettacolo del tramonto dalla Rocca.
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Michele e l'albero by me |
Ci accorgiamo che manca ancora la Chiesa di Sant'Ubaldo da aggiungere alla nostra collezione. Prima di rientrare saliamo su per il Monte Igino alla volta di questa basilica :
http://turismoagubbio.blogspot.com/2017/08/basilica-di-santubaldo.html
La via del ritorno è incastonata nelle colline umbre. Il paesaggio mi riempie, come sempre, il cuore di stupore e meraviglia e cerco di lasciarmi cullare dal vento che mi accarezza il viso.
Ad un certo punto a pochi chilometri da Assisi, lungo una strada quasi deserta ci inoltriamo in un borghetto che sembra quasi disabitato. All'improvviso un piccolo negozio di alimentari, una sedia fuori dalla porta dove una signora anziana riposa forse in attesa di qualche cliente. Michele ferma la moto, scendiamo ed entriamo nella piccola bottega. Si intuisce subito che passano pochi turisti da quelle parti. Lo sguardo della donna è curioso e felice. Michele, con la sua affabilità, inizia a scambiare qualche parola conquistando la fiducia della donna che inizia a raccontarci la sua vita tra le colline. Tra una parola e l'altra ordiniamo del pane cotto nel forno a legna dell'unico panettiere di quella zona, un po' di prosciutto crudo di Norcia e del pecorino stagionato. Salutiamo la vecchia signora e ripartiamo alla volta del nostro tramonto, arricchiti da questa romantica esperienza con la nonnina. Questo è quello che probabilmente sarebbe successo se alla domanda di Michele: "Ci fermiamo qui a prendere il pane?", io avessi risposto con entusiasmo, invece di borbottare qualcosa tipo: " vedi tu, ma al supermercato ci costa meno". Nei nostri memoriali questa cena verrà eternamente ricordata come la poco poetica spesa fatta nel supermercato Tigre di Assisi.
La cena del Tigre |
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tramonto dalla Rocca by me |
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panorama notturno by Michele |
P.s. Mi sento persa... ho terminato il mio libro...Emiliaaaa mi manchi !!! In realtà vorrei tantissimo dire una cosa riguardo a questo libro, ma se poi faccio spoiler?
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