giovedì 30 agosto 2018

2370 chilometri Umbria e ritorno: il rientro a casa


Ore      7: sveglia e colazione
Ore 8.15: partenza

Salutiamo Nunzia e Patrizia ringraziandole della bella permanenza al Castello e saliamo sul nostro destriero pronti per questo viaggio che ci attende. La prima parte di tragitto è decisamente noiosa: autostrada fino a Valdarno se vogliamo essere a casa ad un orario decente questa sera. Man mano che ci avviciniamo alla toscana il paesaggio comincia a cambiare. Non so come spiegarlo, ma ho come l'impressione che più ci allontaniamo dall'Umbria più abbandoniamo la dimensione atemporale che la caratterizza. Niente più distese interminabili di borghi senza età, di colline centenarie, di vigneti e uliveti senza tempo. E' come uscire da una campana di vetro, da una bolla di sapone attraverso la quale tutto ciò che ti circonda ha dei colori meravigliosi. Così è stata per me questa vacanza: un viaggio all'interno di me stessa senza la dimensione del qui ed ora. Un' esplorazione profonda dei miei limiti, delle mie ferite e la scoperta dei miei sogni e dei miei desideri. Ciao Umbria ... ci rivedremo molto presto. 
Purtroppo non riusciamo ad attraversare le colline toscane e ci dobbiamo accontentare di valicare gli appennini. Oddio, non che sia uno spettacolo terribile; tutt'altro. 
Saliamo al Passo della Futa ed al passo Raticosa per poi scendere verso Bologna. Sulla via del ritorno, ad un certo punto, il nostro occhio viene catturato da alcune bancarelle parcheggiate lungo una via. Siamo amanti dei mercatini di ogni genere, quindi, sosta obbligata! Sfortunatamente per noi si tratta di un semplice mercato paesano, ma questa fermata ci permette di scoprire un paese  davvero carino: Loiano. Non abbiamo il tempo di una visita accurata, ma, passeggiando alla ricerca di un locale dove poter mangiare un boccone, ci rendiamo conto che il posto meriterebbe una bella girata in tutta calma. Se vi capita di passare da quelle parti non fatevi scappare questo percorso ( che mi riprometto di fare al più presto) :

Decidiamo di fermarci in un bar che ha dei tavolini carini all'esterno. Il titolare ci invita a dare un'occhiata alla veranda, accettiamo l'invito e ci sediamo in questo piccolo gioiellino accogliente e riservato. Prendiamo due panini ed una buona Weiss... peccato che dopo averla aperta ci accorgiamo si tratti di una Lager. Ed è grazie a questa svista della cameriera che ci rendiamo conto di essere capitati in un locale ben gestito e capace di farti tornare una seconda volta.  Quando , al momento del conto, facciamo notare la svista, prima si scusano poi con grande simpatia e intelligenza ci strappano una bella risata scherzando sull'errore della ragazza, facendo passare così in secondo piano l'inconveniente. Complimenti! Se trovandovi a Loiano avrete voglia di ottimi panini e di un po' di risate non esitate a fermarvi qui: 


Con lo stomaco appagato, riprendiamo il nostro viaggio verso casa.
Il vento mi scompiglia i pensieri arruffati e li mescola, così alla rinfusa, senza una logica. E  mi trovo a fantasticare sul futuro, a immaginare il giorno in cui Alessio prenderà la laurea e pochi secondi dopo a ricordare quando presi tra le braccia per la prima volta Federico ed Elisabetta. Tutto si sussegue nella mia mente senza una direzione o una meta. Immagini che svolazzano incrociandosi l'una con l'altra creando un collage meraviglioso di sensazioni. In questo momento, solo in codesto preciso istante, tutto sta in equilibrio;  non mi spaventa la paura e l'incertezza del domani, non rimpiango i miei errori, sorrido e mi lascio cullare dal silenzio. 
Arriviamo a Sustinente attorno alle 17 e ci fermiamo per una pausa prima di procedere con l'ultimo tratto di strada. Conosciamo questo piccolo bar perché ci siamo già fermati due anni fa in occasione del nostro primo viaggetto in moto sul delta del Po. A volte ci piace tornare nei luoghi in cui siamo stati, un po' per romanticismo, un po' quasi a voler verificare quanto siamo cresciuti o cambiati. 
Distendiamo le gambe prima di rimontare in sella alla "bimba" e doppia dose di caffè per combattere la stanchezza. 
Mancano circa tre ore alla nostra destinazione finale e iniziamo a intravedere dei nuvoloni in lontananza. Michele è fiducioso; dice che si tratta di nubi di passaggio. Io, invece, controllo sul mio consulente 3BMeteo e sinceramente non sono poi così tranquilla, ma ripongo tutta la mia fiducia nel "Bernacca dei miei stivali" qui accanto a me.


Qualche goccia vicino a Orzinuovi la becchiamo, ma nulla che ci costringa a fermare la corsa e metterci al riparo. Arriviamo a Pontida leggermente umidi verso le 20. I rientri a casa dopo le ferie sono sempre abbastanza ambivalenti: da un lato la malinconia della vacanza finita, dall'altro la serenità di tornare nel proprio nido. Questa volta invece mi assale solo una strana sensazione di non appartenenza, di estraneità. Ne prendo atto, cercando di non psicanalizzare troppo il mio sentire, soprattutto perché al momento ho solo voglia di una infinita doccia calda e di una pizza. 
Vacanza finita...rientro alla normalità: modalità ON 


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