venerdì 10 dicembre 2021

IL SORRISO DI MIA MADRE

Alla mia prima tormenta di neve, mamma era uscita di corsa.
Doveva chiudere il fienile, salvare gli attrezzi di papà rimasti a terra dal giorno in cui due soldati lo avevano prelevato.
Dovevo badare che il fuoco non si spegnesse e a mia sorella.
Lei dormiva e la fiamma nel camino ballava a ritmo di jazz.
Aprii la porta e mi precipitai da mamma, in tempo per vederla sorridere, prima che una trave del fienile me la portasse via.
Non fu l’ultima volta in cui vidi il suo sorriso.
Viaggiare coi più grandi musicisti olandesi fu un privilegio.
Quando arrivai ad Auschwitz c’era la neve, una bufera.
Molti di loro continuarono a suonare nel campo. I soldati erano ammaliati, certi capivano il jazz e non osavano sparare.
Un militare delle SS ordinò: “Musicisti, un passo avanti!”
Avanzai con loro.
L’ultima cosa che vidi fu il sorriso di mia madre.

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