venerdì 10 dicembre 2021

LA BORA

Mi trascino a fatica verso via Diaz.
La Bora mi vorrebbe altrove.
Nel vortice di gente sospinta come foglie secche,
tra burattini senza fili a cui ama ingarbugliare i pensieri,
alzo gli occhi verso la vetrina.
Lì il vento non può entrare.
La guardo camminare.
E’ bellissima.
Come il giorno in cui sua madre me la mise tra le braccia,
immeritevole di custodire quel tesoro così prezioso e a me sconosciuto.
La guardo di nuovo.
Fragile e delicata.
Forte.
Lei sa attraversare la Bora senza farsi derubare i sogni.
La dispettosa mi porta via il cappello svelando i pochi fili grigi ancora aggrappati alle rughe del mio capo stanco.
Alzo la mano cercando di attirare il suo sguardo.
“Passavo di qui” dico.
Il vento mi sposta.
Barcollo.
Ride mentre rincorro il cappello.
Fuori la Bora non perdona.
Ma io sono tranquillo.
Lì il vento non può entrare.

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