venerdì 10 dicembre 2021

MADRE

Quando varcò la soglia di quella che era stata la sua casa, il tempo le presentò inesorabile la sua parcella. Il mostro si svegliò. Sonnecchiava da anni e fu felice di risalire indisturbato verso i polmoni.
Valeria inspirò e le narici si riempirono di ricordi.
Risate.
Passi incerti.
Ginocchia sbucciate.
Cuori gocciolanti.
Sul tavolo un libro: “Io, eccetera”.
Sorrise.
Ripensò al momento in cui lo aveva acquistato al mercatino di libri rari, il giorno prima che Marco le urlasse: “ti odio, mamma!”
Non lo aveva mai letto.
Buffo ritrovarlo proprio ora.
Passò davanti a uno specchio, faticando a riconoscersi.
Non era più la donna che aveva camminato in quelle stanze.
E non sapeva chi era diventata in quegli anni.
Due occhi la scrutarono.
In loro si vide.
Madre.
Anche se era partita, mai se ne era andata.
Il mostro le tolse il respiro, l’ultimo.
Marco le sussurrò: “Ti voglio bene, mamma!”

Nessun commento:

Posta un commento